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Alla scoperta delle Pelagie tra storia e leggenda

Le isole Pelagie o “d’alto mare”, come le ha soprannominate Erodoto in tempi antichi, sono un’arcipelago situato a sud d’Italia costituito da Lampedusa, Linosa e lo Scoglio di Lampione.

Queste terre sono molto diverse tra loro: Lampedusa, più vicina alla Tunisia che alla Sicilia, e lo Scoglio di Lampione, fanno parte della piattaforma continentale-africana, mentre Linosa, in mezzo al Canale di Sicilia, è la cima di un vulcano estinto.

Le acque del Mar Mediterraneo e l’interno arido e desolato come nei deserti africani, rendono questo luogo delizioso. La spiaggia dei Conigli, infatti, è stata scelta dagli intenditori come una delle dieci più belle al mondo.

I turisti che visitano l’arcipelago, solitamente partono dal Porto Nuovo per visitare cale e scogliere uniche nel loro genere!

Lampedusa da scoprire

A Lampedusa, affacciato su Cala Palme (il Porto Vecchio) e su Cala Saline (il Porto Nuovo), potrai scoprire un insieme di edifici che hanno fatto della città un posto davvero speciale. Per la sua posizione leggermente elevata, i lampedusani hanno sfruttato l’opportunità di costruire residence, alberghi e case da affitto.

Qui non troverai la bellezza dei vecchi borghi marinari ma non puoi non ammirare i “sette palazzi” (uno ora ospita il municipio) che l’orgoglioso governatore Sanvisente ha costruito nella prima metà dell’Ottocento.

La stele in bronzo di Arnaldo Pomodoro e il monumento in marmo di Cascella sono lì per ricordare i caduti.

Il mattino il paese si riempie di turisti che vanno nei bar per la prima colazione e nei supermercati per la spesa. La sera, invece, si trasforma in un salotto a cielo aperto. Il Porto Vecchio, che ospita il traghetto da Porto Empedocle, è davvero incantevole, col lungomare circondato da palme e vecchie case.

L’area turistica di Lampedusa è la Guitgia, che prende il nome dall’omonima spiaggia, appena oltre la diga del Porto Nuovo.

Ed proprio tra il porto e questa meravigliosa spiaggia, che potete trovare il nostro hotel a Lampedusa!

La storia delle isole Pelagie

Da millenni, le isole Pelagie, e in particolare Lampedusa, sono state un punto di sosta e rifornimento di acqua per le navi dei Fenici, dei Greci, dei Romani, dei Saraceni e dei Crociati.

La storia dell’isola principale risale al 795-815 d.C., quando Papa Leone II informò Carlo Magno di una battaglia combattuta presso Lampedusa tra Bizantini e Saraceni.

Il 14 luglio 1551, la flotta guidata da Andrea Doria naufragò nella zona, e oltre mille uomini persero la vita. Nel 1630, Carlo II di Spagna concesse a Giulio Tomasi il titolo di “Principe di Lampedusa”.

La storia moderna dell’isola inizia con la colonizzazione borbonica del 1843, quando il capitano Bernardo Maria Sanvisente sbarcò con 120 persone (90 uomini e 30 donne), la maggior parte dei quali agricoltori e artigiani. Grazie all’eccezionale dote organizzativa del Sanvisente, la colonia riuscì a crescere rapidamente sia economicamente che numericamente, passando da 120 abitanti a più di 2000 in soli cinque anni.

Durante la Seconda guerra mondiale, l’isola servì da fortezza militare, venendo sottoposta a pesanti bombardamenti.

Il territorio delle isole Pelagie

Le Pelagie sono un arcipelago di tre isole che sorge in mezzo al Mar Mediterraneo, tra le coste tunisine e siciliane.

Sono la punta più meridionale dell’Italia e, insieme all’Indonesia, formano un raro caso di arcipelago transcontinentale, in quanto due delle isole che lo compongono (Lampedusa e Lampione) appartengono a due continenti diversi.

Lampedusa, con i suoi 20,2 km quadrati, è la tredicesima isola italiana per grandezza, con un perimetro di 26 km, una larghezza di 3,5 km da Punta Alaimo a Capo Maluk (il punto più meridionale d’Italia) e una lunghezza di quasi 9 km da Punta Sottile a Capo Ponente.

Grazie alla latitudine, che la colloca 160 km più a sud di Tunisi, Lampedusa gode di una lunga estate calda che dura 6 mesi, rendendo possibile fare i bagni fino a novembre.

Linosa, la seconda isola per estensione, e la piccola Lampione, disabitata, completano l’arcipelago.

Sono presenti circa 5.500 abitanti, mentre la vegetazione è brulla e le coste alte e frastagliate. La quota più alta si trova a Linosa, dove sorge il monte Vulcano (186 m).

Attualmente le Pelagie, insieme alla Calabria, sono l’unico sito in Italia dove vive la tartaruga marina Caretta caretta.

Eventi degni di nota

A marzo, gli abitanti di Lampedusa festeggiano il Carnevale con le maschere, un’occasione molto importante per loro.

Il 24 agosto, invece, è il giorno dedicato a San Bartolomeo, patrono dell’isola. In questa data tutti i negozi e i ristoranti sono chiusi e, la sera, vengono sparati spettacolari fuochi d’artificio nel Porto.

Il 22 settembre è il giorno della Festa della Madonna di Porto Salvo, protettrice dei pescatori. In questa ricorrenza, c’è una processione molto sentita dai fedeli, che prende vita attorno alla piccola statua della Madonna, posta sott’acqua, presso Cala Galera.

Una menzione particolare va alla manifestazione che si è tenuta sino al 2012 e che prendeva vita l’ultima settimana d’estate.

Infatti Lampedusa ospitava un evento davvero speciale: O’ Scià. Una parola lampedusana che significa “fiato” ed è stata inventata da Claudio Baglioni, grande amante dell’isola.

O’ Scià divenne nel tempo una grande festa e furono tantissime le stelle della musica pop italiana ed internazionale a parteciparvi. Singolare la location, la spiaggia della Guitgia, con il pubblico seduto sulla insolita platea del bagnasciuga.

Tradizioni e folklore delle isole Pelagie

Andrea Anfossi, marinaio di Castellaro Ligure, è il protagonista di una leggenda siciliana che mette al centro proprio Lampedusa.

Prigioniero dei Turchi, decise di costruire una zattera e di utilizzare il quadro della Madonna di Porto Salvo come vela miracolosa. Questo strategemma lo condusse sano e salvo al suo paese e come ringraziamento fece costruire un santuario intorno all’immagine che lo aveva salvato.

Come detto in precedenza, il 22 settembre a Lampedusa si celebra solennemente la Madonna di Porto Salvo, venerata in un piccolo santuario circondato da un giardino di fiori esotici, situato a un paio di chilometri dal centro.

Un’altra leggenda narra che a Lampedusa naufragò un vascello e che le sole due superstiti furono due donne palermitane, sposate poi agli eremiti Guido e Sinibaldo.

Ci sono diverse tracce di questa storia nell’isola, come la Contrada Cavallo Bianco, l’orma di Orlando e persino la Torre di Orlando, trasformata oggi dal Ministero delle Belle Arti in un museo.

Quando visiti Lampedusa, devi tenere a mente una cosa per noi molto importante: la tradizione è tutto!

Il costume locale è di ispirazione iberica e per le giornate speciali i colori del gonfalone sono azzurro come il mare e giallo come il sole che splende tutto l’anno. Il gruppo folkloristico di Lampedusa mantiene viva questa tradizione.

I dammusi, simbolo delle Pelagie, sono caratteristici e sono costruiti con due filari in pietra, una camera d’aria e una particolare copertura a cupola che permette l’isolamento termico e l’utilizzo dell’acqua piovana. La più antica testimonianza di questo tipo di costruzione è il dammuso Casa Teresa.

Quando organizzare la tua vacanza alle Pelagie

Se vuoi godere di una vacanza un po’ più tranquilla, puoi visitare Lampedusa a primavera! Le giornate sono lunghe e l’acqua del mare è ancora piuttosto fresca, ma l’atmosfera sarà sicuramente più rilassata rispetto ai mesi estivi.

Invece, se vuoi soggiornare a Lampedusa in alta stagione, preparati a vedere turisti provenienti da tutto il mondo e trascorrere le tue giornate all’insegna del divertimento!

Per concludere, anche a settembre Lampedusa è una destinazione ottimale, con acqua calda e spiagge piacevolmente tranquille.

Insomma, qualsiasi sia il periodo dell’anno che hai scelto per le tue vacanze a Lampedusa, noi siamo pronti ad accoglierti all’Hotel Medusa!

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